
Una notizia, un lampo. Espn comunica che Michael Beasley, alona ventenne dei Miami Heat, è in riabilitazione all’interno di una clinica a Houston. Alcool? No. Droga? In buona parte, perché con la marjuana il rapporto era già consolidato. In realtà il problema è più profondo e si aggira nei meandri psicologi del ragazzo ex Kansas State. Non è la prima volta però che Michael da segni di instabilità: nell’annata trascorsa in zona South Beach qualcuno già si era accorto di alcune tendenze caratteriali non proprio nella norma e nello spogliatoio il suo nome non figurava certo tra i top in quanto a simpatia. Quello sguardo poi… occhi spenti, stessa perenne espressione facciale, ma non vai mai a pensare che un giocatore Nba possa avere seri problemi psicologici. “Dai Mike, fattela una risata” devono anche avergli detto. Ma qualcosa non va e una sua frase comparsa su Twitter fa addirittura spavento, “Feelin like it's not worth livin!!!!!!! I'm done”. Dai Mike, hai tutto…
Come tutto aveva Eddie Griffin, il “Grifone”, ala di 2.08 dall’incredibile talento che dopo un anno alla Seton Hall University andò a giocarsi le sue carte Nba con Houston e Minnesota. Prima e in mezzo però, un mare di problemi: rissa alla High School con uno studente, attriti anche al college e quindi il problema dell’alcoolismo che nel 2003 lo confina in una clinica specializzata. Arriva anche la prigione a causa di un’aggressione alla ex fidanzata, ciononostante i Timberwolves gli offrono un contratto e le “cure” di Kevin Garnett. Primo anno super, secondo infernale: tornano i problemi mentali, di concentrazione, la vita di Eddie ricomincia il suo percorso labirintico. Coach Saunders non crede in un suo pieno recupero e così prima dell’estate 2007 l’ex talento di Roman Catholic HS viene tagliato. Di lui non si sente più parlare. Poi anche qui come sopra, basta un flash: il 17 agosto 2007 Eddie Griffin muore schiantandosi con la sua macchina contro un treno. Nessun segno di frenata, uno stop non rispettato, una scelta volontaria, ma i “perché?” restano. R.I.P.
Michael non scherzare, non ne vale la pena…
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