
Crisi o non crisi, il mercato dei giocatori è sempre uno dei periodi più divertenti dell’anno (soprattutto per chi osserva da fuori). I botti della passata stagione, da Childress a Delfino passando per Jennings e Jannero Pargo, sono già dimenticati (alcuni ben volentieri e altri meno), ma se il profilo scelto quest’anno è leggermente più basso, ciò non toglie che di colpi estivi ce ne siano stati comunque regalati in buon numero. A cominciare dalla Spagna.
Il primo è senza dubbio Ettore Messina, accasatosi al Real Madrid per le prossime tre annate. Il presidente Florentino Perez, dopo le follie calcistiche, ha pensato anche che la sezione basketball madrilena potesse necessitare di una sistematina e partire con il miglior allenatore europeo (Obradovic permettendo) in circolazione seduto sul pino, è il miglior fondamento per costruire una struttura vincente a breve.
Al primo tassello però se ne sono aggiunti altri: dai più recenti innesti di Garbajosa, Prigioni e Vidal, a quelli già più noti di Kaukenas, Darius Lavrinovic, Velickovic e Travis Hansen, senza dimenticare le conferme di F. Reyes e Bullock. Dire che i “blancos” puntino in alto è scontato, tuttavia c’è il rischio per il nostro Ettore che i favoriti, non solo in Eurolega ma anche in Acb, siano altri.
Un esempio può essere il Regal Barcellona di Gianluca Basile (fresco di rinnovo), proprio i vincitori dell’ultimo campionato spagnolo cui un’ “ultima ora” accosterebbe anche il nome a sensazione di Ricky Rubio tra i possibili arrivi. La decisione della dirigenza blaugrana è stata quella di puntare su innesti importanti ma che non scalfissero la chimica creatasi all’interno della “vecchia guardia”: i vari Lakovic, Navarro, Vazquez, Grimau e Trias saranno infatti affiancati da giocatori del calibro di Erazem Lorbek (altra uscita da casa CSKA), Terrence Morris, Boniface Ndong e Pete Mickeal, gente abituata a vincere e che avrà comunque l’arduo compito di non far rimpiangere le partenze di Ilyasova (Milwaukee Bucks) e Andersen (Houston Rockets).
In Spagna c’è però almeno un’altra compagine che può ambire alla conquista del “jackpot”: il Caja Laboral, meglio noto come Tau Vitoria, di Dusko Ivanovic. Se gli acquisti di Malaga (T. Dean, ex Biella e Casale, Joel Freeland, Printezis, ex Olympiakos, e G.Rubio) non sembrano poter reggere il confronto con le regine del mercato, quelli dei baschi sono come al solito di grande livello e sostanza. Tuttavia il rischio, ben presente, è che il rapporto tra livello delle cessioni e degli acquisti non sia alla pari, ma anzi in negativo. D’altronde è arduo vedersi costretti a salutare alcuni top players come Rakocevic (Efes Pilsen), Prigioni (insieme a S. Vidal al Real, in cambio di Brad Oleson), Mickeal (Barça) e McDonald (Gran Canaria). “Business” lo chiamano negli U.S.A. I dirigenti del Caja non sono però rimasti sprovvisti di idee: i prossimi idoli della “Fernando Buesa Arena” saranno infatti l’ex Fortitudo Huertas (il maggior punto interrogativo per Ivanovic), il talentuoso Pau Ribas (da Badalona), il già citato Oleson e infine tre giocatori chiave da cui passeranno molte delle fortune di squadra, cioè C. English, W. Herrmann e Lior Eliyahu (dal Maccabi). A questi si aggiungono i confermati e due come Teletovic e Splitter è sempre meglio averli dalla propria parte, anche se dovranno vedere il mondo con occhi diversi da quelli passati, causa la partenza di Prigioni e dei suoi assist.
Dunque apparentemente non un grandissimo equilibrio al vertice ma di certo dalla posizione numero tre/quattro in giù le cose si fanno più incerte. Attesa ad una “prova di forza” sarà
Buoni passi in avanti sembrano averli compiuti pure il Gran Canaria dei volti nuovi Jaycee Carroll (un altro po’ di Teramo nella penisola iberica) e Will McDonald (dal Tau per fare la differenza) e l’eterna incompiuta Valencia che ha optato per l’estro di Nando De Colo e l’atletismo di R. Marshall da affiancare ai vari Kuqo e F. Pietrus, sperando di aver pescato finalmente i jolly giusti dopo anni di grandi spese e grandi delusioni. E’ proprio il livello medio della Liga che sembra comunque essersi innalzato, con tante formazioni di notevole interesse. Il Bilbao delle numerose ri-conferme (Blums, Seibutis, Markota), di qualche ritorno (il giovane Pappas) e degli acquisti “di concretezza” (Warren, ex Avellino, Mumbrù e Moiso); Granada che ha affidato la regia a Rannikko e crede nella crescita di alcuni giovani, tra i quali Pablo Aguilar; il Cajasol del neo coach Joan Plaza (ex Real), speranzoso di aver trovato in Maurice Ager (ex New Jersey Nets) e Earl Calloway una coppia cinque stelle extralusso; l’Estudiantes Madrid che ha rinunciato a Iturbe e Martin Rancik ma ha pescato dal sommerso Nba Blake Ahern e investito molto sull’ex Cajasol Nick Caner-Madley; il San Sebastian di A. Barbour, Ignerski e la grande speranza Albert Miralles (ex canturino); infine il Fuenlabrada che punterà tutto sul trio C. Thomas (ex Murcia)- Gerald Fitch (anche lui come Miralles, indimenticato a Cantù)- Esteban Batista, la “bestia” uruguaiana vista anche al Maccabi.
A completare il quadro ci sono altre cinque squadre, ognuna come al solito desiderosa di rivelarsi vera e propria sorpresa dell’anno. Murcia del neo-acquisto Milos Vujanic (ma roster ancora tutto da definire); Alicante,pieno di vecchie conoscenze italiane (M. Katelynas, Mario Stoijc e Mario Austin, V. Avdalovic e Kyle Hill); Valladolid con le chiavi in mano a Brian Chase; il Manresa con le novità A. Nivins (dalla Saint Joseph University) e S. Gladyr (MBC Mykolaiv, Ucraina); e “last but not least”, l’Obradoiro di Santiago de Compostela, che ha fatto le cose in grande viste le prese di J. Akindele (lo scorso anno a Pesaro), Drago Pasalic, Nenad Djedovic e Kostas Vasileiadis, cui forse si aggiungerà anche Vlado Ilievski.




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